sabato 16 febbraio 2008

KE PROBLEMI HA IL QUARTIERE VOMERO?!..MAMMAMIA

Napoli - Vomero. A volte, percorrendo di buon mattino la Villa Lucia ci si volta d’istinto e se lo sguardo si rivolge all’alta barriera di tufo che divide la residenza della moglie morganatica di Re Ferdinando IV di Borbone dalla Floridiana, si colgono le voci argentine dei ragazzi che hanno disertato la scuola e in coppia eterosessuale amoreggiano evidentemente felici. Rimbalza amplificata dal vuoto la loro giovanile allegria e le due ville finalmente si animano. L’una è frequentata specialmente da giovani madri con carrozzina di neonato, da molti anziani e appunto da filonisti che negli anfratti nascosti del verde sfuggono all’ipotetico sguardo di insegnanti e genitori: ospite di lusso, il prezioso Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina è un forte attrattore, parzialmente apprezzato, nel parco donato dal re alla donna sposata appena cinquanta giorni dopo la morte della moglie. Non c’è vomerese doc che non abbia trascorso gran parte del suo tempo di bambino nei viali e sui prati della Floridiana, mentre il parco gemello, un suo ampliamento a favore della seconda moglie Lucia, nel tempo si è chiuso in se stesso, proprietà privata di pochi fortunati che nel tempo hanno però trascurato il compito decisivo della manutenzione. Il fondo delle stradine che lo solcano è disconnesso per l’andirivieni di automezzi pesanti impegnati nel trasporto di materiali edilizi, gli alberi per troppo tempo non potati cadono al suolo, sotto l’incalzare di potenti folate di vento tipiche della stagione invernale. Il male annoso della villa maggiore non è meno evidente. Insomma pubblico e privato si somigliano maledettamente. Intollerabile è però la differenza di considerazione che contrappone Napoli ad altre città europee e per esempio a Londra che di verde se ne intende e ne ha tanto. Gli inglesi tengono ben in vista prati, alberi e aiole e le recinzioni sono permeabili allo sguardo di tutti. La Floridiana, al contrario, è cinta di mura alte che impediscono al quartiere di respirare ossigeno e di godere di una piacevole vista, alternativa ai fiumi di auto e motorini. Più volte affrontato e mai risolto, il tema della liberazione, dell’abbattimento di questa barriera architettonica che estranea la Floridiana dal tessuto del Vomero, si è scontrato con pareri tecnici negativi. Se l’obiezione fosse che la caduta del muro rende insicura la tenuta del parco, una via di mezzo ci sarebbe: un muretto basso, di contenimento e di supporto a una cancellata con maglie molto larghe, magari meno bizzarre di quelle che circondano la Villa Comunale. Sono in molti a chiederlo, ma disorganizzati. Ci vorrebbe un referendum di quartiere, che anche senza pretese di valore giuridico, esprimesse con decisione quel che vuole la gente sapendo che non esiste l’impossibile. O bisogna chiedere aiuto ai picconatori tedeschi che hanno abbattuto il famigerato muro di Berlino?
15/2/2008
FOR

VORREI CONOSCERE IL SIGNIFICATO DI QUEST ARTICOLO, FORSE IL GIORNALISTA NON SAPEVA COSA SCRIVERE?..CI SONO TUTTI QUEI PROBLEMI NEL RESTO DELLA CAMPANIA E QUESTI PENSANO AL MURO? SIAMO INVASI DALL'IMMONDIZIA E LO STATO NON FA NIENTE E IL VOMERO "PULITO" SOLLEVA IL PROBLEMA DEL MURO!
VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!!!!...PENSATE A TUTTI I BAMBINI KE PER COLPA DI CHI PENSA SOLO AI SOLDI, NON MANGIANO PIU' CARAMELLE MA IMMONDIZIA!!!


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